Perché il gatto Ragdoll è la compagnia ideale per le persone anziane? Per la sua eccezionale capacità di donare amore, sicuramente. Ma non solo. Unico nel mondo felino, il Ragdoll coniuga l'autosufficienza del gatto con la dedizione tipica del cane.
La prima prerogativa si rivela un vantaggio prezioso per la terza età, fase della vita umana in cui può accadere di stancarsi facilmente o di soffrire di "acciacchi" spesso invalidanti. Non di rado, infatti, l'anziano si trova costretto a rinunciare ad un amico a quattro zampe poiché richiede cure impegnative (è caso il cane, che ha bisogno di essere portato fuori per i bisogni più volte al giorno, o di essere toelettato con una certa regolarità, ecc.).
Essendo un gatto, invece, il Ragdoll non ha questo tipo di necessità. Basta predisporgli una cassettina igienica con lettiera e il gioco è fatto; quanto alla toelettatura, il gatto, com'è noto, si occupa da solo della sua pulizia quotidiana. Il manto del Ragdoll è lungo e folto; tuttavia, nonostante l'apparenza "sontuosa", si mantiene in ordine con una veloce spazzolata settimanale.
A questa indipendenza sul piano pratico fa riscontro, nel gatto Ragdoll, un'assoluta dipendenza dall'essere umano sul piano emotivo. E questa, come si può ben immaginare, rappresenta la soluzione perfetta per uno dei problemi più delicati della terza età: la solitudine. Isolamento, tristezza, senso di inutilità, mancanza di scopo, noia, depressione: tutte queste componenti fanno parte, purtroppo, della vita di moltissimi anziani.
Poi si adotta un gatto Ragdoll: in casa entra una presenza dolce, discreta e rassicurante che chiede solo di dare e ricevere amore. E tutto cambia. Il gatto Ragdoll si lega al suo umano in modo profondo e commovente: pur di non separarsene mai è disposto a seguirlo in capo al mondo. La sua giornata ideale? Fra le braccia del suo amico umano, fra coccole e parole dolci. E di notte? Accoccolato ai piedi del letto, naturalmente.
E' un gatto con un equilibrio emotivo molto delicato, da trattare "con i guanti" senza toni bruschi o rimproveri. Del resto, il Ragdoll non chiede di meglio che far felice il suo umano, quindi basta insegnargli le cose con calma e dolcezza perché ubbidisca prontamente.